L’attentato a via Rasella fu fatto da diciotto persone: cinque che fecero materialmente l’attentato, gli altri di copertura e poi le staffette. Una delle cose controverse fu l’affermazione che i tedeschi fossero disarmati e vecchi territoriali alto atesini e quindi italiani. Intanto marciavano preceduti da mezzi militari armati, ognuno di loro era armato di mitra e nella cintola avevano delle bombe a mano. Non erano italiani perché nel 38 un accordo fatto da Mussolini con Hitler, prevedeva che gli alto atesini potessero scegliere la nazionalità e questi erano tutti uomini che avevano optato per la nazionalità tedesca. Non erano vecchi: erano militari di leva e quindi uomini dai venti ai 35 anni. Si trattava a tutti gli effetti di soldati nemici. L’ordigno che esplose era nascosto in un carretto dell’immondizia ma a questo si aggiunsero, e furono quelle a finire di massacrarli, le esplosioni delle bombe a mano infilate nella cintola della divisa.
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