- raccontato da Stanzione Mirella | 1927
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Provincia di Roma - Per la memoria | 26/08/2011
Ravensbruck era un campi internazionale, c’erano donne che provenivano da tutta l’Europa: francesi, polacche, russe, finlandesi, olandesi… la lingua era un problema a cui per le italiane si aggiungeva il fatto di essere, appunto, italiane: venivano considerate traditrici e fasciste. Le altre deportate non si rendevano conto che Mirella, deportata politica, era lì per gli stessi motivi. Particolarmente dure erano le polacche e le russe ma forse, Mirella dice, perché la loro detenzione durava da più tempo. Mirella è convinta di essere sopravvissuta perché non era sola: con lei c’è sempre stata la madre e una amica, le italiane avevano fatto gruppo.
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