Le ceramiche di famiglia

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  • raccontato da Tito Marazzi | 1949
  • caricato da Provincia di Roma - Per la memoria | 20/09/2012
I genitori di Tito non avevano avuto opportunità di frequentare la scuola, la madre perché di famiglia numerosa (nove figli), il padre perchè rimasto orfano molto presto. La mare quindi ha voluto avere solo un figlio e per lui entrambi i genitori hanno voluto per lui le opportunità che loro non avevano avuto. Il padre da generazioni produceva ceramiche: tegole, piatti, pentole, oggetti di uso quotidiano, mattoni, pavimenti, giocattoli. Il nome d’altra parte è quello di una famiglia che in Europa sono industriali della ceramica esportate in tutto il mondo. L’attività del padre ha retto fino al 1962 quando l’industria ha messo sul mercato prodotti a costi più bassi. I genitori per Tito hanno voluto una vita diversa, non gli hanno mai permesso di continuare il lavoro delle ceramiche che peraltro era piuttosto duro e pieno di incertezze. Il padre non gli ha mai insegnato nulla del suo lavoro. Tito ha cercato di rimettere in piedi l’attività ma riesce a fare solo pipe di coccio che cuoce nel forno di una signora straniera con la passione della ceramica. L’attività si è persa.
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