- raccontato da Stanzione Mirella | 1927
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Provincia di Roma - Per la memoria | 26/08/2011
Il campo fu evacuato quando i russi furono vicini. E cominciò la marcia della morte. Prima di lasciare il campo le prigioniere avevano ricevuto un pacchetto della Croce rossa; Mirella sulle spalle piene di piaghe purulente date dall’arresto delle mestruazioni, porta il suo pacco e quello della madre che era troppo debole per portare pesi anche leggeri. Man mano che si andava avanti, alla colonna si aggregavano civili e militari tedeschi che scappavano. Non ci si poteva fermare pena la morte immediata. Ma ad un certo punto il gruppo di italiane, sfinite, decisero di fermarsi tanto sarebbero morte comunque. I tedeschi non le videro, avevano fretta e paura, nessuno tornò indietro e così cominciò la loro personale marcia di libertà. Durò un mese e nel frattempo la guerra era finita. Se ne accorsero una mattina quando svegliandosi Mirella vide davanti un soldato russo che le offriva della vodka. Continuarono a camminare fino a quando finalmente arrivarono ad un campo americano.
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