- raccontato da Panello Maura | 1932
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Provincia di Roma - Per la memoria | 25/08/2011
Al padre una volta era successo di dover difendere con la mitragliatrice un certo deposito e quando si è trattato di sparare contro un ricognitore alleato, la mitragliatrice si è inceppata. Tutto sommato al padre la cosa non dispiacque perché, da cattolico devoto alla Madonna, fu felice di non aver ucciso nessuno. Quando, dopo il 25 aprile, si è trattato di scappare dai territori della Repubblica di Salò, si è ritrovato insieme al segretario del partito fascista. Li hanno fermati le brigate partigiane ma per fortuna non hanno perquisito i baglagli: il padre di Maura si era liberato sia della camicia nera che della pistola, ma l’amico non lo aveva fatto. E sarebbero stati arrestati se non peggio. Comunque poiché in Liguria era persona nota, il padre di Maura decise di venire a Roma a cercarsi un nuovo lavoro. Aveva fatto l’operario specializzato nell’industria bellica a La spezia e non gli fu difficile trovare lavoro come meccanico. Ma non ha mai avuto la liquidazione dopo i venti anni a La Spezia.
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