Giuseppe Rampa

 
Giuseppe Rampa

nato nel 1920
Anzio

9 Racconti

4.6 min
E dopo un paio d’anni arrivarono gli americani da una parte e i russi dall’altra a liberare i campi. Giuseppe per un po’ fece il cameriere per le truppe alleate e questo gli consenti di riprendersi dagli stenti della prigionia. Poi gli americani ripartirono e Giuseppe si mise in viaggio, a piedi, per tornare in Italia. La Germania era un cumulo di macerie. Arrivato a Chiasso riusciì a telegrafare alla famiglia che in una settimana sarebbe riuscito ad arrivare a Roma, sempre a piedi. E così è stato. Poi la vita è andata avanti senza che Giuseppe raccontasse nulla perché si accorgeva che non interessava nessuno. E nessuno, fino ad ora, lo aveva mai intervistato. Giuseppe Rampa è deceduto un anno dopo questa intervista.
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1.9 min
Furono caricati su un treno merci, diretto in Italia, avevano detto i tedeschi. Ma dopo qualche giorno si ritrovarono nel cuore della Germania, destinati ai campi di lavoro. Lavoro molto duro.
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3.5 min
Dalla montagna Giuseppe finì al mare, sul Peloponneso ma durò poco. Il 9 settembre, senza che sapessero nulla dell’armistizio, si ritrovarono prigionieri dei tedeschi
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4.8 min
Giuseppe come molti, e adesso si giudica un cretino, si è arruolato volontario e con la motonave Sardegna, è arrivato in quell’orribile, come lo definisce, porto di Valona. La guerra in Albania fu dura. Giuseppe ricorda che per prendere una certa quota strategica, ha visto morire decine e decine di uomini sotto i colpi di mortaio. Alla fine riuscirono a conquistare la quota e successivamente a conquistare la Grecia.
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2.5 min
Il nonno di Giuseppe ad un certo punto fece un accordo con il principe Pamphilj e prese una tenuta in campagna. Così la famiglia si trasferì e Giuseppe veniva chiamato il signorino: era un ragazzo che di campagna non sapeva nulla.
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2.7 min
Giuseppe ha fatto le scuole elementari a via del Cataletto che allora non era in quartiere residenziale che conosciamo ma era campagna, tanto che a scuola lo accompagnavano in automobile o col calessino. Si ricorda il nome della maestra ma non ha mai saputo il nome della figlia di cui era innamorato. All’epoca non si osava chiedere il nome e con quella bambina Giuseppe non ci ha mai parlato. Ma è stato il suo primo amore.
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3.1 min
La famiglia abitava in una casa che faceva parte di Villa Panphilj, famiglia di principi romani. Per Giuseppe era un paradiso, una situazione idilliaca che, siccome bambino, non apprezzava. Era normale scorrazzare per la villa, andare al laghetto, vedere i cervi che attraversavano la tenuta.
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2.1 min
Un omaggio quasi in poesia alla cittadina dove Giuseppe e tutta la sua famiglia è andata sempre in vacanza venendo da Roma. Il sole, dice Giuseppe, domina benevolo su tutto, sul mare, sulla terra, su tutte le persone che lo circondano e su questa pronipote che lo sta intervistando
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1.4 min
Zio Peppino è al parco giochi e si ricorda che la musichetta che si sente dalle giostre è la stessa che sentivano nel campo di prigionia in Germania, quando erano stremati dal lavoro; lì vicino c’era un scuola di bambini.
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