Anna ricorda che alla Montagnola era un continuo mitragliamento. Ricorda la battaglia della Montagnola e ricorda che quando ci fu il bombardamento di San Lorenzo quella mattina una signora vicina di casa era andata in città a portare il latte e di lei non si è saputo più nulla. Anna era già sposata e aveva il primo figlio molto piccolo. Il marito era tornato dalla campagna d’Africa ma era subito ripartito per tornare infine coperto di pidocchi.

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Anna è andata a scuola dalle suore, fino alle elementari, poi si è messa ad aiutare il padre nei lavori legati all’allevamento del bestiame. Durante il fascismo era bambina e ricorda con piacere le adunate con gli esercizi ginnici e il mese che passava in colonia a Ostia e ad Anzio. Ricorda anche con piacere i nonni, nonna Mariuccetta e nonno Felicetto che erano rimasti entrambi vedovi e si erano sposati fra di loro.

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Anna ha lavorato 28 anni facendo le pulizie nei grandi palazzi per uffici dell’EUR mentre il marito prima ha lavorato in un pastificio e poi, quando i figli erano già grandi, ha lavorato come guardiano ai grandi cantieri: non tornava per niente a casa, alloggiava presso il cantiere in una cameretta e Anna andava da lui il sabato e la domenica. In vacanza ci sono andati solo una volta, a Rimini e poi a Perugia. Anna al mare a Ostia c’è andata qualche volta da giovane e poi, poco tempo fa, col centro anziani.

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Il padre aveva comprato un pezzo di terra dove c’era una casa con la stalla dove custodiva le bestie che comprava, allevava e poi vendeva ai mercati. Sul finire degli anni 60 alla madre propongono di vendere la terra ma la vendita si è rivelata una truffa: si sono ritrovati con pochissimo denaro e senza casa. Al posto della terra, costruirono quattro palazzine e Anna dal 1969 è a Spinaceto nelle case popolari del Comune.

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