Racconti di guerra

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  • raccontato da Melina Ascione | 1945
  • caricato da Provincia di Roma - Per la memoria | 19/09/2012
Melina sentiva sempre raccontare dalla madre un episodio. Ancora prima che l’Italia firmasse l’armistizio e i tedeschi erano nostri alleati, la madre era con la sorella e altri amici nel cortile della casa. Uno dei ragazzi lanciò un insulto in tedesco ad una camionetta che passava. I tedeschi scesero subito con aria minacciosa e colpendo i ragazzi alle gambe con dei frustini. La nonna riuscì a sciogliere la situazione prendendo a ceffoni le figlie per convincere i tedeschi che avevano ragione. Dopo l’armistizio, al porto di Napoli c’era stato un attentato e un marinaio spaventato aveva cominciato a correre. I tedeschi lo hanno catturato pensando fosse lui il responsabile e portato davanti all’Università di Napoli e fucilato davanti alla gente costretta ad applaudire. Del dopoguerra Melina ricorda donne con le teste rapate e tanti bambini neri anche a Ercolano. Già a Napoli, con l’arrivo degli americani, vedere persone di un altro colore per Melina bambina era normale.
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