- raccontato da Limentani Mario | 1927
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Provincia di Roma - Per la memoria | 26/08/2011
A Melk non c’era forno crematorio, i deportati venivano selezionati per stabilire che poteva continuare a lavorare e chi doveva andare a Mauthausen per l’eliminazione. Mario di solito si dava degli schiaffi per acquistare colorito ma un giorno fu mandato a Mauthausen insieme al carico di morti perché ebreo. A Mauthausen ha nascosto la stella gialla, si dichiarò italiano e venne mandato infermeria dove c’era un certo Paolino, spagnolo, a cui Mario sgraffignava le sigarette con cui faceva commercio e rimediava un po’ da mangiare. Ma dopo un mese alla selezione il medico si accorse che Mario aveva le piaghe non guarite e venne selezionato per l’impiccagione. Fu Paolino a salvarlo: lo inserì in un gruppo che la mattina dopo veniva rimandato a Melk.
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