- raccontato da Piero Terracina | 1928
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Provincia di Roma - Per la memoria | 08/02/2010
Il 7 aprile del '44 iniziava la Pasqua ebraica: in casa, dove Piero e la famiglia erano nascosti, cominciavano le funzioni, la cena, i rituali. Ma quella sera, alla loro porta, bussarono le SS: erano armate con mitra e bombe a mano. Consegnarono un foglietto con le istruzioni: venti minuti di tempo per fare una valigia e il consiglio di portare gli oggetti di valore perchè potevano essere utili. Per strada, c'erano due ragazzi italiani, quelli che li avevano denunciati: quarantamila lire per otto persone. La famiglia di Piero fu portata al carcere di Regina Coeli. Il padre aveva capito cosa sarebbe successo e disse a tutti di non perdere la dignità. Piero aveva quindici anni e non voleva morire.
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