Intervista a Pierino Stroppiana

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Pierino Stroppiana
(28/6/1927 – 20/9/2009)
Nasce a Canelli il 28/06/1927i, si trasferisce ben presto a Cassinasco, ove completa il suo ciclo di studi con la 5° Elementare. Come tanti suoi coetanei comincia giovanissimo ad aiutare i genitori nei lavori agricoli. Il fratello Giovanni aderisce alle formazioni partigiane della zona e si allontana da casa. A 17 anni e mezzo, l’8 dicembre 1944, nel corso di una retata condotta nel sud artigiano, viene catturato in località San Sebastiano mentre si reca in paese. Vanamente protesta di essere ancora minorenne. Condotto a Canelli, presso il punto di raccolta presso la Chiesa di San Rocco a Villanuova, è successivamente trasferito alle carceri Nuove di Torino.Qui resta alcuni giorni e poi viene caricato a bordo del cassone di un camion e condotto nel Campo di concentramento di Bolzano. Qui ha modo di conoscere e vivere il clima di violenza che regna nel sistema concentrazionario tedesco. Tra gli altri fa la conoscenza di Michael Seifart, il boia di Bolzano, al quale riesce a sfuggire per puro caso.. Pochi giorni prima della Liberazione, mentre lavora alla riparazione di una tratta ferroviaria presso Verona, riesce a fuggire e, dopo alterne peripezie, ad entrare nelle bande partigiane di stanza a Busto Arsizio, ove svolge per circa 1 mese servizi di guardia e pattugliamento.Tornato a casa riprende la vita di lavoro e fatica nei campi che aveva lasciato alcuni mesi prima.Dall’anno 2009 la Famiglia e Memoria Viva ne onorano la memoria con un Concorso scolastico a lui intitolato, allo scopo di non dimenticare che anche i piccoli sono parte della Grande Storia.
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