Una recente campagna del F.A.I. (Fondo Ambiente Italia) invitava ad indicare il luogo più caro, più significativo della nostra vita per poi evidenziare, in una cartina sentimentale dell’Italia, i luoghi dell’anima.
Per gli Ambrosiani il luogo dell’anima è "a guttena", parola di difficile trascrizione. L'iniziale suono gutturale si addolcisce nel passaggio da una provincia all'altra. Ci piace accostarlo ad un verbo greco che oltre a conoscere vuol dire anche prendere posto. Sedersi sulla guttena davanti casa dispone ad un momento di riflessione, a fare e raccogliere confidenze da chi ti siede accanto, a ricordare.
E così è stato in un dolce pomeriggio di fine estate per un gruppo di Ambrosiani seduti sulla guttena du Ze Franciscu Di Chiazza. I visi gioviali e aperti di altri Ambrosiani sulla guttena ci hanno riportati a periodi lontani, quando la colonia in contrada Saponara era l'unico divertimento concesso. La scuola e il luogo dove si svolgevano le lezioni sembrano una pietra miliare nel percorso a ritroso di quel pomeriggio assieme allo stupore per il primo telefono nella borgata. I racconti si succedono, a volte si accavallano trasportandoci in un mondo magico, fatto di miracolose doti guaritrici racchiuse nel piede di un innocente bambino, di uomini che sembrano uscire dalle pagine di un romanzo e di piccoli grandi- ricordi.
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