- raccontato da Max Giacomini | 1922
- caricato da
Provincia di Roma - Per la memoria | 26/08/2011
Si sostiene che le persecuzioni, non solo nei confronti degli ebrei, avessero carattere di razzismo e si sostiene che carattere di razzismo abbia avuto anche l’atteggiamento verso i prigionieri italiani. Max Giacomini concorda in parte perché, anche se gli italiani non erano considerati sottouomini, prevaleva il valore della razza ariana e forse solo gli inglesi venivano in qualche maniera assimilati tanto è vero che l’atteggiamento verso gli ufficiali inglesi prigionieri era totalmente diverso, c’erano saluti militari e possibilità di osservazioni. C’era una prima categoria a cui appartenevano i prigionieri inglesi; poi una seconda categoria di normali prigionieri di guerra che erano francesi, olandesi e occidentali in genere; una terza categoria era quella degli slavi purchè non russi; poi c’erano i traditori italiani trattati molto male ma non da eliminare; poi c’erano i russi atei e comunisti; e alla fine gli ebrei.
visualizzato 13959