I primi segnali di cambiamento avvennero con la pubblicazione del libro bianco del Ministro della sanità Luigi Mariotti nel 1965 e l'inchiesta giornalistica di Angelo Del Boca su numerosi ospedali psichiatrici italiani apparsa sulla Gazzetta del Popolo. Questi documenti ebbero grande risonanza destando molto interesse. Nel 1968 venne promulgata la legge 431 Mariotti che andava nel senso di rendere più umano e accettabile il regime manicomiale sull’esempio della strutturazione degli ospedali generali. In particolare l'articolo 4 di quella legge consentiva l'ingresso libero per cure in manicomio e contemporaneamente l'uscita volontaria del paziente. Crosignani ricorda come questo fu un passo decisivo verso la concreta liberazione dei malati. Nel dicembre 1968 in occasione del Convegno intitolato "E' un crimine costruire un nuovo manicomio" che richiamò molte personalità della cultura italiana tra cui Basaglia e Pasolini, parte l'iniziativa dell'occupazione del Manicomio di Collegno. Quegli eventi furono determinanti per segnare l'inizio di un mutamento inarrestabile.
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