Nell'ambito della cultura fin dagli anni'50 ci si incomincia ad interessare del disagio psichico e della malattia mentale. Un film americano, "La fossa dei serpenti", premio Oscar nel '49 e premiato con il Leone d'oro a Venezia nello stesso anno, produsse un grande scalpore nel pubblico e accese interesse per questi temi nel mondo culturale e sociale degli anni '50. Nel 1961 incominciarono le prime esperienze a Gorizia di Franco Basaglia che Crosignani ripercorre nel suo racconto. Il movimento "basagliano" si estese a Perugia, a Parma e a Torino. Si intensificarono i rapporti tra ambienti culturali progressisti torinesi e Basaglia, che riteneva questa città luogo ideale, per condizioni sociali e dimensioni cittadine, per allargare e verificare l'esperienza di Gorizia. Incominciò a Torino una battaglia culturale e politica assai intensa, con le caratteristiche di una vera e propria lotta al manicomio come istituzione. Si assistette allora ad una convergenza di interessi per questa lotta tra i vari movimenti, tra cui il movimento studentesco, movimenti operaisti, frange movimentiste dei partiti politici e l'Associazione per la lotta contro le malattie mentali diretta dalla dottoressa Piera Piatti.
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