- raccontato da Colella Vincenzo | 1915
- caricato da
Provincia di Roma - Per la memoria | 26/08/2011
Da Berlino sono andati verso Monaco e finirono in un sottocampo di Dachau. La cella era pulita e dignitosa. Vincenzo il giorno dopo venne avvicinato da un ufficiale con la proposta di unirsi al Reich vista la sua competenza nelle armi. Vincenzo gli sputò in faccia e andò a lavorare alla catena di montaggio per le granate. La sua postazione prevedeva la sigillatura del proiettile. Prima dell’arrivo di Vincenzo da quella fabbrica uscivano tremila cartocci di granate al giorno, con lui quel primo giorno ne uscirono solo ottocento. Fu il suo sabotaggio: si imbrattava le mani in modo che le granate gli scivolassero. Lo mandarono a scaricare gli autocarri ma non si reggeva in piedi.
visualizzato 11593