Annibale Crosignani illustra le principali tappe dell'evoluzione storica della psichiatria concentrandosi in particolare sulla fine del XIX secolo. Con il trionfo del positivismo scientifico in medicina, anche la psichiatria ne subì l'influenza assistendo al concentrarsi della ricerca sulle cause fisiche della malattia. Si giunse così nei primi decenni del XX secolo all'utilizzo del metodo dello shock, sia elettrico che insulinico, come metodo allargato di terapia nel tentativo di agire sul cervello e sulle sue capacità ideatorie. Successivamente a partire dagli anni '50, si giunse all'impiego delle prime sostanze farmacologiche neurolettiche, e quindi successivamente dei butirrofenoni, degli antidepressivi e degli ansiolitici in grado di modulare la reattività psichica del soggetto. La psicofarmacologia consentì di affrontare un nuovo approccio al controllo dei sintomi del malato psichiatrico, aprendo un nuovo capitolo della psichiatria tuttavia non privo di rischi e di insuccessi.
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